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Un approfondimento su cosa è l'astrologia per l'uomo moderno e per Dio

Forse questa domanda è stata rivolta anche a voi che mi state leggendo, come a tanti altri, oggi più che mai! Il riferimento è ovviamente all'Astrologia.

Anche in questo caso c'è un apparenza ed una realtà. L'apparenza è costituita, prima di tutto, dai discorsi persuasivi di sapienza umana” (1 Corinzi 2:4), con cui gli astrologi e quelli che credono nell'Astrologia, cercano di giustificare la sua validità. Leggiamo, ad esempio, in Astrologia, un'opera di M.A. Barbereschi Fino:

“Viviamo tempi difficili, ma sopratutto paurosi.

Mai come in questi ultimi anni abbiamo avuto la sensazione di vivere nella vita come ciechi che cercano il sentiero perduto in una giungla di motori, che vorrebbero essere definiti progresso tecnico, in un safari di bestie feroci, che vorrebbero essere riconosciute come uomini, in un pantano di sabbie mobili in cui irrimediabilmente sprofondano intelligenza, idealismo, spiritualità, moralità, onestà.

Mai l'uomo si è sentito tanto indifeso come in questo mondo moderno, così ricco di armi di ogni tipo che possono essere affilate lame di pugnali come la potenza nucleare di una bomba atomica. 

L'uomo vive, oggi come ieri, in uno spazio cosmico in tui tutto è ispirato all'ordine, tutto è meravigliosamente collegato in rispondenze astrali che si irradiano, si trasmettono e ci raggiungono silenziosamente in una armonia universale che ha gli anni della creazione. 

Perchè l'uomo non sa guardare attorno a sé, perché non sa vedere, perché non sa comprendere quanto l'Universo gli insegna nella sua silenziosa armonia?

Egli non sente il richiamo cosmico di questa armonia ancestrale per correre dietro all'Umanità, che distrugge se stessa con la pretesa di costruire una moderna civiltà. 

Invano l'uomo cerca pace negli altri uomini: nessuno lo ascolta, abbarbicato com'è al proprio egoismo.

Invano l'uomo chiede pace all'Umanità: nessuno è più sordo di chi non vuol sentire ed il fragore dei motori che devono procurare la ricchezza cercata, voluta, non permette di sentire il grande coro di quanti chiedono soltanto pace. 

L'oro ha ancora per l'uomo di oggi lo stesso fascino che aveva per i cercatori di oro del passato: non cambia e costituisce esso stesso una disarmonia che dissolve paurosamente l'armonia cosmica. 

Se l'uomo sapesse ascoltare con umiltà la voce delle stelle, se permettesse alle stelle di illuminare la propria vita, se sapesse accettare le divine influenze degli astri, se sapesse apprezzare nle silenzio profondo delle stelle la voce astrale che sa tradursi in veri preziosi consigi di vita!” (M.A. Barbereschi Fino, Astrologia, ed. Raffaele Dimanno, Milano 1991, p.9)

Ecco che l'Astrologia si sostituisce alla Parola di Dio e ai Profeti! E' un'altra “macchinazione” satanica, di cui ho trattato in uno scritto precedente, ma che si presenta come “ragionevole”, mentre quelli che non ci credono, la sottovalutano ritenendola qualcosa di innocuo, che, anzi, può essere anche un gioco molto divertente. Non ci si rende conte che l'Astrologia propone una concezione panteistica della realtà, cercano così di spodestare l'Iddio biblico.

“Cosa meravigliosa! Sul destino di ogni uomo vegliano, innumerevoli, le stelle. Siamo immersi nel Cosmo e tutto l'Universo si piega su noi con profondo interesse e pare avvolgerci del suo amore infinito, apprensivo, impegnato soltanto verso il nostro bene presente e futuro. Non passiamo in mezzo a questi fari d'amore a occhi chiusi: sono fari di luce che ci possono indicare il porto sicuro in cui ancorare la nostra fragile nave della sempre in pericolo e tanto provata dal tempestoso mare della vita. Riconoscenti alziamo gli occhi al cielo, cerchiamo di comprendere la segreta voce degli astri, e seguiamo i loro consigli ricchi di tanta sapienza.” (op.cit. p.103).

Gli astrologi possono anche parlare di “Dio”, ma di solito il loro è un dio tipo “New Age”, che richiama il concetto di divinità proprio dell'Indusimo:

“Perché non avere il coraggio di cercare la verità? Soltanto perché non la si conosce? Non è forse giusto renderci una ragione, se pure vaga, della vita cosmica e del come noi saimo in essa inseriti? Siamo dei piccoi mondi, perfetti in ogni particolare. Così siamo stati creati da Colui che è L'Eterno che è l'Assoluto, che è in tutte le cose che sono state create e alle cui leggi eterni siamo soggetti, compresa quella della vita e della morte. Gli antichi saggi induisti nella loro religione, che di tanti secoli ha preceduta l'era cristiana, identificavano l'Eterno nella Sacra Sillaba dei “Veda” - AUM – che significa appunto: Creatore, Conservatore, Distruttore. Egli ha creato dunque anche noi, piccoli mondi, che qualcuno ha voluto definire monadi cioè unità di vita a se stanti, perfetti nella loro stessa unità, ma soggetti alla legge dell'incomunicabilità. Di qui nacque la ragione prima della infelicità umana, in quanto l'uomo è per natura socievole, nato per comunicare con i suoi simili e con il mondo che lo circonda. Noi non possiamo quindi essere considerati nomadi nel significato sopra indicato dela parola, ma piuttosto microcosmi, ossia piccoli universi, in quanto rispecchiamo in noi stessi tutti i caratteri del grande universo che vorremmo meglio definire Macrocosmo.

“Anche il Macrocosmo fu creato dal Dio Assoluto ed Eterno. Riporto in proposito le parole ricavate da un testo indiano di indubbia autentitcità: 'La Bhagavad Gita', che significa 'Il Canto del Beato'. In questo testo Dio parla con la creatura per indicarle la strada della saggezza e fargliene comprendere il significato. 'Io sono il Creatore dell'Universto e tutte le cose dell'Universo dipendono da me. Io sono la vera e propria vita di tutto ciò che vive. Io sono il tutto e l'uno. Nella mia natura si trovano: terra, acqua, fuoco, aria ed etere, intelligenza, ragione, coscienza, volontà. Io sono l'umidità dell'acqua, la luce del sole, le onde sonore dell'aria, il profumo della terra, la fiamma del fuoco, io sono il seme eterno di tutta la natura. Io sono la saggezza del saggio, la forza del forte, l'amore del giusto. Da me fluisce la vita universale, e il Karma quel principio emanato da me, che fa vivere le cose. I Principi universali altro non sono se non una manifestazione della mia volontà, che si traduce nelle 'leggi naturali' dell'universo. Io sono l'Amore, il Destino, l'Infinito, l'Eterno Assoluto: nessuno può operare la distruzione di quello che non può perire. Io sono la fama, la fortuna, l'eloquenza, la memoria, la comprensione, la potenza, la sapienza, la poesia, la pazienza, il potere.' Queste poche parole, tratte da un testo che fu considerato dagli Induisti il libro della saggezza antica, formulato in un'epoca tanto lontana dalla nostra, ci lascia intuire la grande sapienza dei saggi della Caldea, la culla dell'Astrologia, che hanno dedicato tutta la vita allo studio degli astri, dei rapporti esistenti tra loro e quindi anche dalle rispondenze tra Macrocosmo e Microcosmo; esse sono sufficienti a farci comprendere in quale considerazione sia stato tenuto enll'antichità lo studio della nostra stessa esistenza come Microcosmi, che in se stessi riflettono tutte le caratteristiche emanate per radiazione diretta dal Macrocosmo secondo le leggi naturali dell'Universo. Se tutto questo è vivo, dipende unicamente dalle leggi universale emanate da un unico Dio Creatore, Infinito ed Eterno, che è Amore, perché stupirci delle rispondenze cosmiche che noi rileviamo anche in tutte le cose che fanno parte del nostro pianeta Terra? Perché dubitare delle influenze che il mondo esterno – i Pianeti del Sistema Solare al quale noi apparteniamo come tutto il mondo dei vegetali, dei minerali, degli animali esercitano sopra il nostro temperamento, sopra il nostro carattere e quindi anche sul nostro destino? Tutto l'Universo obbedisce a questi principi universali voluti dall'Ente Supremo, che noi abbiamo definito 'leggi naturali' ed è un meraviglioso miracolo di amore questa legge universale che si impone con ugual dignità ad un grande Pianeta come Marte, come Venere, e parimenti raggiungere il fiore sbocciato in un prato e la gemma preziosa nascosta in un minerale roccioso. Nel capire le rispondenze cosmiche stabilite dal Creatore noi siamo dunque anche l'espressione di quell'AMORE, che ci vuole a nostra volta radiatori di tutto quanto abbiamo ricevuto per radiazione cosmica. Tutto il creato è dunque un misterioso intreccio di radiazioni, che disceso su noi attraverso il sistema planetario, ha investito tutto il mondo vegetale, animale, minerale, perché a vicenda si investano di questo influenze irradianti, testimonianza viva di un eterno miracolo d'amore”. (op.cit. Pp, 117-118).

In questo passo si parla della Caldea quale “culla dell'Astrologia”, ed effettivamente è così.

L'Astrologia ebbe notevole sviluppo nella Mesopotamia, e perciò i Romani chiamarono gli astrologi 'Caldei' e le loro pratiche 'Ars Chaldaeorum', cioè 'Arte dei Caldei'. Gli astrologi però non godettero mai dell'approvazione ufficiale delle autorità romane, che a più riprese cercarono di impedire l'attività. Ad esempio, lo storico Tacito nei suoi Annali, fa riferimento ad un'espulsone dall'Italia, nel 52 d.C., dei 'Mathematici', come erano anche chiamati i Caldei o astrologi. Fatto è che vi furono anche imperatori che si servivano degli astologi – è il caso di Tiberio. Narra lo steso Tacito, nel libro VI dei suoi Annali, nei capitoli 20 e 21, che una volta Tibero predisse a Servio Galba che sarebbe stato anche lui imperatore. E secondo lo storico questo lo fece perché aveva avuto agio di conoscere l'arte dei Caldei quando era a Rodi, dove ebbe per maestro Trasillo. Anzi Tacito ci informa che ogni volta che Tiberio “intendeva compiere ricerche per mezzo dell'astrologia, adoperava una parte elevata della sua dimora e le confidenze di un unico liberto. Costui, analfabeta e robustissimo, guidava per sentieri difficili e dirupi l'indovino del quale Tiberio aveva deciso di sperimentare la scienza (poiché il palazzo si innalza a picco sopra gli scogli); e se questi aveva dato luogo a qualche sospetto di millanteria o di impostura, al ritorno lo buttava a precipizio nel mare, perchè non potesse tradire il segreto. Trasillo dunque fu condotto per quei medesimi luoghi scoscesi: Tiberio lo interrogò; e, colpito dalle sue risposte, poiché abilmente gli aveva predetto l'impero ed i futuri avvenimenti, gli chiese se avesse letto anche il proprio oroscopo, e se sapesse come sarebbe trascorso per lui quell'anno, anzi quel giorno. Egli, dopo aver misurato la posizione e le distanze delle stelle, cominciò dapprima ad esitare poi a mostrarsi intimorito, e quanto più proseguiva il suo esame, tanto più era agitato dalla sorpresa e dalla paura. Finalmente esclamò che gli sovrastava un'oscura prova, forse mortale. Allora Tiberio, abbracciandolo, si congratulò con lui per aver indovinato il pericolo e gli promise l'incolumità e accogliendo tutte le sue parole come oracoli, lo ammise nel numero degli intimi”. A questo punto mi chiedo quanti astrologi e astrologhe di oggi sarebbero scampati alla morte, se fossero stati sottoposti da Tiberio ad una simile prova!

Molto interessante, sempre a propostio di astrologia, è un breve scritto di Luciano di Samosata, uno scrittore che visse tra il 121 e il 185 d.C. Anche ai suoi tempi alcuni erano favorevoli ed altri contrari a questa presunta scienza divinatoria. A tal proposito egli scrive: ''Alcuni dicono che è impossibile per gli uomini trovare uno scopo dell'arte divinatoria poiche essa non è né credibile né veritiera e Marte o Giove in cielo non si muovono per in nostri fini, anzi non si prendono cura delle cose umane e nulla hanno in comune con esse, ma ruotano per conto loro per la necessità di questo movimento circolare. Altri sostengono invece che l'astrologia non è menzognera, ma è priva di utilità, perché ad opera della divinazione non cambia nessuna cosa che accade per volere del Fato”.

Secondo Luciano, se è vero che gli astri influiscono sugli eventi umani, non li determinao; inoltre, secondo lui  può essere utile conoscere il futuro per mezzo dell'astrologia, in quanto “allieta molto in anticipo coloro che sanno dell'arrivo di una felicità mentre coloro che sanno di una disgrazia l'accettano con rassegnazione, perché non sopraggiunge ignorata, e nel tempo della preparazione e dell'attesa essa è guida di calma e serenità” (Sull'Astrologia 27; Luciano, Dialoghi, ed UTET, Torino, 1986, vol.ii, p.479).

Anche nel Medio Evo, durante il Rinascimento, non mancavano mai assensi e dissensi sull'astrologia. “Ecco qui dichiarata l'enorme stupidaggine di questo mondo!” afferma Edmondo nella tragedia di Shakespeare 'Re Lear', “perché quando la nostra buona fortuna si ammala, spesso a causa degli eccessi cui indulgiamo nella nostra condotta, subito teniamo responsabili e rei delle catastrofi il sole e la luna e le stelle, come se fossimo delle canaglie per pura necessità, degli sciocchi per impulso del cielo, ladri e birbanti, traditori per via dei nostri oroscopi, o ubriaconi, bugiardi e adulteri soltanto per la forzata obbedienza all'influsso delle costellazioni! E , insomma, come se tutto quello che è in noi malvagio lo fosse per effetto di un incitamento soprannaturale”. (Atto I, scena II).

Fatto è che l'Astrologia non ha alcuna base scientifica, né tanto meno filosofica o teologica. Insomma non è una cosa seria. E' seria, però nel senso che esercita un particolare fascino perfino su Cristiani preoccupati del proprio futuro. Non a caso nell'Antico Testamento abbiamo a riguardo un'inequivocabile proibizione, che è senz'altro valida anche per i Cristiani di oggi: “Quando sarai nel Paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che le abitano. Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, suo figlio o sua figlia, né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore” (Deuteronomio 18: 9-12). Quest'ammonizione si allaccia certamente a quella di Levitico 19:31, “Non vi rivolgete ai necromanti né agli indovini; non li consultate per non contaminarvi per mezzo di loro. Io sono il Signore vostro Dio”.

Ma il passo che direttamente ha a che fare con l'Astrologia è Isaia 47:12-15 – riguarda la caduta di Babilonia: “Sta pure con i tuoi incantesimi e con i tuoi numerosi sortilegi, nei quali ti sei affaticata fin dalla tua giovinezza! Forse potrai trarne profitto, forse riuscirai a incutere terrore. Tu sei stanca di tutte le consultazioni; si alzino dunque quelli che misurano il cielo, che osservano le stelle, che fanno pronostici a ogni novilunio; ti salveranno essi dalle cose che ti piomberanno addosso! Ecco, essi sono come stoppia; il fuoco li consuma; non salveranno la loro vita dalla violenza delle fiamme; non ne rimarrà brace a cui riscaldarsi, né fuoco davanti al quale sedersi. Così sarà la sorte di quelli intorno a cui ti sei affaticata. Quelli che hanno trafficato con te fin dalla tua giovinezza andranno senza méta ognuno per conto suo e non vi sarà nessuno che ti salvi”

Neanche gli astrologi poterono far nulla per salvare Babilonia dalla rovina totatle, e quindi l'Astrologia viene condannata quale diabolica illusione. Gli altri passi su citati, ed altri simili, a mio avviso, tenendo contor del testo ebraico, si riferiscono solo indirettamente agli astrologi, forse accumunati agli indovini. Del resto, che cosa sono gli astrologi se non indovini?

Dello stesso tenore sono alcuni passi del Nuovo Testamento, sebbene non siano mai menzionati gli astrologi. Leggiamo, ad esempio, nella Lettera ai Galati 5:19-21, “Le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze; gozzoviglie e altre simili cose; circa le quali, io vi prevengo, come anche vi ho già prevenuti, che quelli che fanno tali cose non erediteranno il Regno di Dio”. In Apocalisse 21:8 si afferma che nella Nuova Gerusalemme non vi saranno i codardi, gli increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi – difatti “la loro parte sarà nello stagno ardente i fuoco e di zolfo, che è la morte seconda”. Troviamo lo stesso concetto in Apocalisse 22:15.

Ma anche la ragione stessa ci dice che l'Astrologia è solo un colosale imbroglio, ma che purtroppo ha effetti negativi su quelli che ci credono. A tale proposito, possiamo ben dire con Robert Morey, autore di un interessante libro dal titolo “L'Astrologia in una prospettiva cristiana”, che ''L'Astrologia , alla fin fine, ci renderebbe schiavi degli astrologi, poiché sarebbero loro a controllare i nostri matrimoni, le nostre carriere, persino le guerre. Sia la medicina moderna sia la psicologia sarebbero distrutte. Gli astrologi ci direbbero dove e quando darci da fare, addosserebbero alle stelle (e in modo particolare alla terra) la colpa delle malattie. Le ditte andrebbero in fallimento, perché gli operai rimarrebbero a casa ogni volta che gli astrologi dovessero predire una giornata 'sfortunata'....Carestie e fame aumenterebbero, se un contadino dovesse attendere il parere degli astrologi per sapere quando seminare” (R.Morey, l'Astrologia in una prospettiva cristiana. ed. Voce della Bibbia, Formigine 1986, p.70)

Grazie a Dio, la nostra società non è ancora dominata dagli astrologi ed il Morey ha voluto solo portare agli estremi una situazione in cui, comunque, l'Astrologia è presente più di quanto si possa pensare. Ad esempio, la parola italiana 'disastro' deriva dal greco e si riferisce ad un fatto avvenuto sotta una “cattiva stella” (dis-astro) – ci avevate mai pensato?

Io stesso mi chiedo come sia possibile che persone sensate credano alla validità degli oroscopi personali che si leggono nei giornali, nelle riviste o si sentono per radio o televisione e che non sonon d'accordo tra loro – non uno è uguale all'altro; forse potrano a volte somigliarsi, ma solo per caso, a parte il fatto che, supponendo che tutti siano d'accordo, a tutti i nati sotto un segno zodiacale dovrebbero accadere più o meno le stesso cose...

Ma quello che più mi colpisce è l'arrogante sicurezza con cui gli astrologi formulano i loro oroscopi, che spesso vengono accettati come oracoli divini. Se, difatti, leggete un libro di Astrologia, vi troverete dinanzi ad innumerefoli affermazioni senza un briciolo di prova che ci dica perché le cose debbano essere così e non altrimenti. E magari quelli che rifiutano di ascoltare i predicatori del Vangelo, accettano senza discutere tutte le panzane propinate loro dagli astrologi!

La conclusione di tutte queste considerazioni mi sembra ovvia: i Cristiani non devono avere nulla a che fare con l'Astrologia che, in fondo, appartiene anch'essa a “questo mondo di tenebre”. Ma devono anche dununziare le menzogne diaboliche dell'Astrologia, che – voglio ancora sottolinearlo – non è così innocua, come si cerca di farla apparire.

L'Astrologia, a mio avviso, ha tanto successo anche perché la gente desidera conoscere il proprio futuro. Ma anche a tal riguardo abbiamo un ammonimento del Signore per i credenti – Deuteronomio 18:14 “Quelle nazioni del cui paese tu vai ad impossessarti, danno ascolto ai pronosticatori e agli indovini: ma, quanto te, il Signore, il tuo Dio, ha disposto altrimenti”. E quali sono tali disposizioni? Il Cristiano già conosce il futuro nelle sue linee generali – ne hanno parlato i Profeti biblici fino all'Apocalisse. Quanto al nostro futuro individuale, mi chiedo a che giovi conoscerlo. Infatti a che cosa ci gioverebbe sapere ciò che avverrà di noi tra un giorno, una settimana, un mese? Seguiamo invece il saggio consiglio del Signore Gesù: “Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascuno giorno basta la sua pena” (Matteo 6:34). Se noi vedessimo tutte insieme le difficoltà, le sofferenze, che ci aspettano nella vita, ci scoraggeremmo e vivremmo in un'ansia continua. Non è affatto salutare, spiritualmente parlando, abbandonarsi ad ipotesi sul nostro futuro – mi capiterà questo, mi capiterà quell'altro, pericoli qua, pericoli là, chissà che cosa mi avverrà in tale questione, in quell'altra...La paura ci ciò che potrebbe avvenire paralizza tante persone, impedendo loro di impegnarsi nel presente .

Certo, dobbiamo pensare al futuro nel senso che dobbiamo progettare il nostro lavoro, prendere anche alcune precauzioni, ma sempre senza “impotecare il futuro” come si suol dire. A tal proposito faremmo bene anche a seguire il consiglio della Lettera di Giacomo 4: 13,15, “E' ora a voi che dite: 'Oggi o domani andremo nella tale città e vi passeremo un anno e faremo affari e guadagni', mentre non sapete che cosa avverrà domani! Ma che è mai la nostra vita? Siete come vapore che appare per un istante e poi scompare. Dovreste invece dire: 'Se il Signore vorrà, vivremo e faremo questo o quello”'.

Siamo nelle mani di Dio – non potremo mai essere in mani migliori. Altro che Astrologia e affini! MA.......SIAMO SERI!

 

Edoardo Labanchi è un teologo evangelico laureato anche in Filosofia e Pedagogia. E’ stato professore a contratto nelle Università di Siena e Chieti, dove ha tenuto corsi su vari argomenti riguardanti l’Ebraismo ed il Cristianesimo. Da quasi venti anni dirige anche il Centro Studi Teologici, che pubblica la Rivista teologica “Riflessioni” ed i “Quaderni” o saggi per lo più riguardanti i movimenti filosofico-religiosi presenti oggi anche in Italia ed esaminati alla luce della Parola di Dio, e gestisce Corsi Biblici per Corrispondenza a vari livelli. È autore di diversi libri tra i quali: “Oltre la religione – l’essenza del Cristianesimo secondo la Bibbia” (ed. GBU), “Marianesimo o Cristianesimo?” (ed. Ricchezze di Grazia, Grosseto), ora tradotto anche in croato, “Islam ieri ed oggi: Storia e fede islamica alla luce della Parola di Dio” (ed. Ricchezze di Grazia). Il Dr. Labanchi vive a Grosseto con la moglie Carmen, sua segretaria e stretta collaboratrice in tutte le sue attività.

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